Roberta Tondelli: “Murì mi riporta agli anni della spensieratezza. Napoli è un teatro a cielo aperto”

di Claudio Donato

Murì” è la cover che l’artista partenopea Roberta Tondelli ha inciso tra i vari brani che compongono il suo album intitolato “Tutta ‘a vita affacciata all’ammore“. Dotata di estrema sensibilità e di una grande versatilità vocale, Roberta ci ha parlato dell’ emozione che brani come “Murì” sono in grado di lasciare nel tempo. Con lei abbiamo riscoperto l’importanza del testo e il valore della bella musica. Roberta, però, è anche una mamma. Non potevamo, quindi, tralasciare le giuste preoccupazioni per un futuro pieno di incognite che la ‘nuova’ generazione si troverà ad affrontare.

Roberta, complimenti per la sensibilità con la quale hai interpretato “Murì”, un brano bellissimo che, lo ricordiamo, Eugenio Bennato scrisse per Pietra Montecorvino. Ci parli di questa cover che hai anche inserito nell’ album “Tutta ‘a vita affacciata all’ammore”?

“Con piacere. All’interno del brano c’è la frase ‘Tutta ‘a vita affacciata all’ammore’, che a mio avviso è meravigliosa e mi rispecchia tantissimo. Affacciarsi all’ amore vuol dire esporsi al bello. Murì è un brano degli anni ‘90 che, tra l’altro, sono gli anni che ho vissuto. Come sottolineavi nella tua domanda, si tratta di un brano di Eugenio Bennato, a mio avviso uno dei più bravi cantautori che abbiamo a Napoli. È una canzone che ascoltavo da ragazzina in compagnia del mio walkman. È un brano che mi ha riportato agli anni della spensieratezza”.

Nel video di questo brano, a parte il rivivere quei bellissimi anni ’90, quanto è stato emozionante rivedersi con quel walkman tra le mani e ricordare quei tempi?

È stato bellissimo. Anche la scelta di farne un vinile è dovuta al mio animo un po’ vintage. I brani scelti per questo album hanno parole ‘gentili’, che vengono usate anche quando si parla di storie non felici. Non si è mai irruenti e il linguaggio non è scurrile, al contrario di ciò che accade oggi. E’ un album molto ponderato, sia per quanto riguarda la scelta delle cover che per gli inediti”.

Murì è un brano che descrive Napoli in tanti suoi aspetti, dai vicoli alle contraddizioni. È una città magica, che ti ammalia. Proviamo a descriverla ai nostri lettori?

Napoli è una fonte di ispirazione, anche nei suoi lati più oscuri. E’ una città che ispira ogni tipo di arte, dalla pittura alla musica. Napoli è un teatro a cielo aperto perché si vivono situazioni meravigliose. La solidarietà tra le persone è qualcosa che tocchi con mano. Il brano ci dice proprio questo. È una città che devi vivere senza pregiudizi. Napoli si è sempre rialzata anche nei momenti difficili”.

Un complimento mi sembra doveroso farlo anche al maestro Mauro Spenillo per l’ arrangiamento.

Assolutamente sì. Mauro è l’autore e l’arrangiatore di alcuni miei brani dal 2017. Tra noi si è creata una bella sinergia e una bellissima amicizia. Sotto diversi aspetti siamo molto simili. Rimasi immediatamente colpita da questo bellissimo arrangiamento. Mauro, ormai, conosce benissimo la mia voce ed i miei gusti musicali. Insieme lavoriamo con grande armonia”.

Due parole sul disco, presentato ufficialmente con un bellissimo concerto il 19 Gennaio 2024.

Certo. L’abbiamo presentato ad Agorà Morelli. È stata una serata fantastica con tantissime persone. Non mi aspettavo tanto affetto. Era presente tutto il mio team. C’era anche Monica Sarnelli con la quale ho duettato in un brano. E’ stata una serata nella quale abbiamo condiviso momenti molto belli con dei live pianoforte e voce e tanti video. Ancora oggi se ne parla con grande affetto”.

Originaria di Torre del Greco e tantissima gavetta alle spalle. Ti sei costruita nel tempo, attraverso lo studio e il sacrificio. Proviamo a racchiudere le principali soddisfazioni che la musica ti ha regalato?

Ti ringrazio molto per le belle parole. E’ la verità. Sono sempre stata consapevole delle difficoltà di questo mondo. Alle spalle ho tantissimo pianobar che mi ha consentito di acquisire l’esperienza necessaria per poter gestire soprattutto i momenti difficili. La gavetta ci fortifica. Dal 2017, con l’uscita del mio primo lavoro discografico, intitolato “Canterò per chi mi vuole ascoltare”, ci sono state le prime ospitate nelle varie radio, seguite da interviste in televisione e tante altre situazioni. Il mio percorso, ma lo dico con un filo di orgoglio, è sempre tortuoso perchè non mi viene regalato nulla. Il mio è un genere che non rispecchia affatto ciò che ascoltiamo negli ultimi anni, ma ogni successo ha un sapore sempre più bello. Sono anche una mamma e non ho mai tralasciato i miei figli. Con sacrificio ho sempre cercato di far conciliare il lavoro con l’essere madre”.

A Maggio 2021 hai pubblicato “Sienteme” in versione spagnola. La canzone ha riscosso numerosi consensi da parte del pubblico sudamericano. Una bella soddisfazione che forse ha sorpreso anche te.

Certo. Il brano fu tradotto dal napoletano all’italiano e poi in spagnolo. Tra l’altro, non conoscendo la lingua, ho dovuto prendere lezioni di spagnolo. Alla fine è stato un successo inaspettato. Sono veramente contenta. Si tratta di una canzone che parla di amicizia, un sentimento che forse è anche più nobile dell’amore. E’ un brano che ci esorta a fidarci di qualcuno, altrimenti non si va da nessuna parte, soprattutto in una società che viaggia troppo velocemente e ha perso valori importanti”.

Qualche anno fa hai dedicato un tour al grande Massimo Troisi, intitolato “Napoli al… Massimo”; partendo proprio da San Giorgio a Cremano, il paese nativo di Massimo. Ci dici com’è andata?

Grazie per questa domanda. E’ andata benissimo. In un anno e mezzo di tour ho sentito costantemente la presenza di Massimo. C’è un aneddoto del 18 febbraio 2020, quando mi invitarono al compleanno di Troisi, un evento organizzato dal fratello Luigi a villa Bruno. Proprio lì iniziò il mio tour. Durante quell’ evento Il fratello di Massimo mi disse: “Chiunque ha percorso la strada di Massimo ha avuto soltanto fortuna”. Queste parole mi hanno emozionato tanto. In ogni mio concerto Massimo era sempre con me. A villa Bruno è racchiuso tutto il mondo di Troisi. Ci sono alcuni suoi oggetti personali. Non ti nascondo che ogni tanto sento l’esigenza di tornarci per ritemprarmi”.

Con chi ti piacerebbe avere una collaborazione?

Giorgia. Adoro le persone che si mettono sempre in gioco. L’arte non ha età. Da piccola l’ascoltavo tantissimo”.

Il tuo sogno più grande?

Stevie Wonder e Mina”.

Mi dai il tuo parere sullo stato attuale della nostra musica, tenendo presente che siamo sempre alla costante ricerca della bella melodia e di quei testi in grado di emozionare?

Hai ragione. Concordo perfettamente con te. Personalmente tendo sempre a creare brani che parlino di unione e amore. Cerco di non essere mai catastrofica anche quando si parla di argomenti più forti. Sento, forse perchè sono anche mamma, la responsabilità di trasmettere ai miei figli la gentilezza che oggi manca. La discografia è un fiume in piena. Dopo pochi giorni un brano già è considerato vecchio perchè sono pronte nuove canzoni. Spesso le parole non si comprendono e quando le riascolti ti accorgi che si parla di cose tutt’altro che positive. Oggi il business prevale un po’ su tutto. Cosa pensare? Peggio di così non può andare. Mi auguro che si possa tornare ad ascoltare la bella musica. Purtroppo si è condizionati dal business. La collaborazione tra artisti, molte volte, viene creata perché ci sono degli interessi. Chi ha un occhio attento se ne accorge. Ho il terrore di questo mondo che viaggia così velocemente. Non te lo nascondo. Mi fa paura soprattutto questa intelligenza artificiale. In quale mondo lasceremo i nostri figli? Me lo chiedo ogni giorno. Personalmente cerco di rallentare questa folle corsa che il mondo ci porta a fare. Voglio andare più piano e godermi quei momenti che la vita ci offre”.

Video ufficiale Murì


Lascia un commento