Vecchioni chiude la 10^ edizione del Festival Filosofico del Sannio: “La parola è la nostra vera ricchezza. Ci rende uomini”

di Claudio Donato

Roberto Vecchioni chiude la decima edizione del Festival Filosofico del Sannio. Tra i cantautori più amati e apprezzati, nonché docente di filosofia, il professore, in un gremito teatro San Marco, ha tenuto una lectio magistralis sull’ importanza del linguaggio.

Il festival, organizzato dall’associazione culturale e filosofica ‘Stregati da Sophia’ e dall’Università degli Studi del Sannio, è giunto alla sua decima edizione. Naturalmente è tanta la soddisfazione della presidente Carmela D’ Aronzo.

Interessante la lezione del professore Vecchioni, che parte dall’ origine del linguaggio, dalle sue prime parole fino ad arrivare ai nostri giorni. Non sono mancati esempi di alcuni filosofi che hanno avuto un ruolo importante nella trasformazione del linguaggio.

Il linguaggio, e di conseguenza la comunicazione, sono la nostra vera ricchezza. La parola ci rende uomini e ci differenzia dai violenti – sottolinea Vecchioni – i quali, come unica arma di difesa, hanno soltanto la cattiveria perché non possono competere con la cultura”.

Facendo una breve analogia con la musica attuale, Vecchioni aggiunge che: “Il linguaggio moderno è diverso, ma ha la sua bellezza. Ci sono rapper bravi e tanta musica indie interessante. Non è certo il linguaggio dei De Andrè, Dalla, Guccini, autori che resteranno per sempre. Resta sicuramente da capire cosa rimarrà, tra alcuni anni, delle canzoni di oggi“.

“I giovani – conclude il professore – hanno perso la speranza per colpa di tante promesse che negli anni non sono state mantenute. È giusto contestare, anche attraverso i cortei, ma mai con atti di violenza. In ogni caso, bisogna mettersi sempre nella condizione di poter fare valere le proprie ragioni. Nessuno deve toglierci i sogni. Sognare è importante – conclude – e i sogni mi hanno salvato la vita”.

Nella foto Roberto Vecchioni e Carmela D’ Aronzo


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