Bct 8, 4^ serata – riflettori accesi su Bonolis: “Non c’è potere che ti può schiacciare se non vuoi essere schiacciato”

di Claudio Donato

Paolo Bonolis, Serena Bortone (giornalista e conduttrice televisiva), Kasia Smutniak (attrice), l’attore e conduttore televisivo Gabriele Corsi, componente del “Trio Medusa”, Vincenzo Ferrera, attore della nota serie “Mare fuori”, e la giornalista e conduttrice Giulia Innocenzi, sono gli ospiti che hanno contrassegnato la quarta serata del Bct 8.

Naturalmente c’era tanta attesa per la presenza di Bonolis, un po’ l’ospite di punta, che ha parlato del mondo televisivo e dei suoi programmi: “Ogni mio programma – afferma il noto conduttore televisivo – era figlio di quel determinato momento che, televisivamente parlando, mi piaceva affrontare: da “Bim Bum Bam” al “Senso della vita”, “Affari tuoi”. Sono un po’ affezionato a tutti. Il destino non sappiamo cosa ci riserva. Programmi di approfondimento esistono, anche se attualmente non li sto facendo io. In passato li ho fatti e potrei tornare a farli. Esistono programmi divulgativi, di approfondimento, intrattenimento, poi ognuno parla di quello che gli pare”.

Se la politica può indirizzare la scelta o meno di alcuni programmi?

Bonolis non ha dubbi: “Dipende da chi si fa indirizzare dalla politica. Se ti fai compromettere è un problema tuo. Sta alla libertà delle persone. Non c’è potere che ti può schiacciare se non vuoi essere schiacciato”.

Kasia Smutniak, altra attrice molto attesa, ha parlato del suo “Mur”: “E’ un documentario su un tema che mi stava molto a cuore. L’unica cosa che avevo a disposizione era la possibilità di raccontarlo. Non essendo una giornalista, un medico o un politico, ho iniziato a farmi tante domande sul momento che stiamo vivendo in Europa. Senza sapere dove mi avrebbe portato questo viaggio, ho deciso di andare oltre le domande e mettere in atto una decisione già presa prima, naturalmente con tutti i rischi che comportava. Quei rischi – però – diventavano nulla se confrontati con quelle persone che stavano attraversando quel bosco.

Il telefonino è stato molto importante in una zona dove non esisteva la possibilità di entrare né da cittadino comune né da reporter. In quella zona non potevano accedere neanche gli europarlamentari. Il telefonino è diventato un oggetto invisibile.

Non so se chiamarlo coraggio ma mi sono dovuta trasformare in giornalista, turista e in tante altre cose per poter fare delle riprese. Da questo punto di vista il telefono è stato fondamentale. Per comprendere quello che siamo oggi dobbiamo capire ciò che eravamo in passato. Poi, se vogliamo migliorare dobbiamo trarre le conclusioni.

Sono andata via dal mio paese molto presto, in un momento di grande cambiamento. Dieci anni dopo la mia nascita è caduto il muro di Berlino. Da adolescente mi sono trovata ad attraversare l’Europa, facevo parte di quella generazione che, grazie al passaporto, ha potuto assaporare la libertà. In realtà, poi, ho scoperto che nessuno mi stava aspettando e mi sarei scontrata con un mondo assonnato, disilluso, stanco. Il mondo, un po’, mi ha deluso. In questo momento c’è un muro visibile. Almeno per me è molto chiaro. Purtroppo i muri sono tanti”.

La conduttrice televisiva Serena Bortone ci parla del suo libro intitolato “A te vicino, così dolce”:

“E’ una storia che ha segnato la mia adolescenza e tutta la mia vita. L’adolescenza è una fase di transizione molto importante, un percorso complesso, che ho voluto raccontare in un libro, attraverso la storia di una mia migliore amica.

Uno dei motivi per cui ho scritto questo libro si basa sulla necessità di non giudicare mai. La storia riguarda un ragazzo trans. Sapete come venivano visti questi ragazzi negli anni Ottanta. Immaginate questa storia che impatto può aver avuto su due famiglie borghesi, cattoliche, abbienti, che pensavano soltanto al divertimento e a vestirsi bene. La sospensione del giudizio è sempre fondamentale.

Il pregiudizio non deve esistere e nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare qualcuno per quello che è. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Non è una mia autobiografia, ma un romanzo in cui ci sono molti elementi di me. Siamo tutti diversi. L’assoluta libertà di essere se stessi è qualcosa che deve esistere, sempre, in una società che si definisce liberale”.

Il 29 e 30 giugno le ultime due serate del festival chiuderanno l’ 8^ edizione. Tra gli ospiti di punta di domani ci sono Claudio Amendola e Furkan Palali, mentre la serata conclusiva vedrà la presenza di Sergio Rubini.


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