L’ autobiografia del M° Miky Del Prete e la fraterna amicizia con Celentano: “Adriano mi stupì dal nostro primo incontro”

di Claudio Donato

Abbiamo il grande onore di avere su Musicando Live il maestro Miky Del Prete, senza dubbio un’ icona storica della nostra musica, che ci presenta: “Il mio Amico per la pelle“, che non è soltanto una semplice autobiografia, ma un racconto intimo, sincero, fatto di tanti aneddoti, collaborazioni e incontri. Oltre ad affrontare diverse tematiche legate alla musica, ci siamo soffermati sulla grande amicizia con Adriano Celentano, per il quale, il maestro Del Prete hai scritto oltre 100 canzoni.

Entriamo subito nello specifico: a quando risale il suo primo incontro con Adriano e come inizia la vostra collaborazione?

Ho conosciuto Adriano Celentano nel lontano 1956 al Santa Tecla. Era uno di quei locali che in quel periodo andavano molto di moda. La mia prima collaborazione con lui risale al 1960, quando per Adriano scrissi “Impazzivo per te”. Adriano mi invitò a casa sua e quando lo vidi stava suonando con la chitarra un motivetto sul quale mi vennero delle parole. A Celentano piacque molto, poi continuammo a scrivere e completare il brano”. 

Tra i grandi successi che portano la sua firma ci sono canzoni come “Il Ragazzo della via Gluck” (1966), “La coppia più bella del mondo” (1968) e molte altre. Si tratta di canzoni e testi considerati immortali. Oggi sono cambiate tante cose, la discografia non è più quella di una volta, ci sono parametri diversi e tanti altri aspetti che sono subentrati nel tempo. Spesso ascoltiamo brani che non dicono nulla sia armonicamente che testualmente. Con quali occhi, un grande autore come lei, vede la musica e le canzoni di oggi?

Alcune canzoni sono anche belle, ma nella maggioranza dei casi i brani sono tutti molto simili tra loro. Tranne qualche caso raro, la bella melodia è quasi inesistente”.

Tra gli anni 60′ – 80′ è stato tra i produttori più attivi e autore di brani per Caterina Caselli, Patty Pravo, Dalida e molti altri. Da dove ha tratto ispirazione per le sue canzoni?

Dipende. Ti racconto un episodio che risale a tanti anni fa. A Milano c’era un periodo di sciopero. Ti parlo del 1969. In quell’occasione lo spunto per scrivere quella canzone venne da una discussione tra moglie e marito sullo sciopero. E’ rimasto un brano storico”. 

Rispetto a quelli che io chiamo gli anni d’ oro della musica, dove un cantante aveva anche la possibilità di “sbagliare” qualche album, poiché, con le varie etichette discografiche c’ era un progetto alle spalle che durava alcuni anni; oggi, se non produci visualizzazioni e follower non sei considerato appetibile. Quale strada consiglia a qualche giovane autore o cantante, perché di bravi ce ne sono, per uscire dall’ anonimato?

In questo momento storico consiglio ad un giovane, dai 18 anni in poi, di andare all’estero. Anche MIlano, purtroppo, non è messa tanto bene”.

Torniamo a Celentano: ne potrebbe raccontare tanti, ma c’è un aneddoto simpatico che può dire ai lettori di Musicando Live?

Con Adriano ci siamo conosciuti al “Tecla”, che è stato il suo trampolino di lancio. Quando lo vidi rimasi folgorato. Mi stupì fin dal nostro primo incontro. Sembrava una molla e i primi spettacoli glieli organizzai io: da Alassio al Morgana passando per corso Sempione, dove ci fu la sua prima apparizione televisiva. In quell’occasione io ballavo con una ragazza e Adriano cantava. La trasmissione si chiamava “Voci e volti della fortuna”. 

Lontano dai riflettori com’è Celentano?

Adriano è una persona semplice, un bravo ragazzo (sorride ndr) come me, anche se non siamo più dei ragazzini. Con Adriano ci portiamo tre anni di differenza. E’ una persona spontanea. Questa è una sua grande qualità”.

Con lei voglio fare anche un passaggio sul mondo del cinema. Ricordiamo che, oltre a partecipare come attore ad alcuni film, ha anche co-prodotto “Segni particolari bellissimo” e “Il Bisbetico domato”, lavorando alla sceneggiatura di “Yuppy du”. A suo avviso, le primarie cause che hanno inciso a creare prima degli scricchiolii, poi una crisi nell’ ambiente cinematografico, dove vanno ricercate?

Mancano i grandi produttori cinematografici come Cecchi Gori. Il problema principale è questo. Bene o male chi vuol fare cinema c’è ancora, ma mancano i produttori”.

Una domanda su Sanremo: Come le è sembrato il lavoro svolto da Amadeus in questi anni e cosa si aspetta dal nuovo direttore artistico Carlo Conti?

Amadeus ha fatto un ottimo lavoro. E’ in gamba e Conte è molto bravo, se ne intende di musica e farà un ottimo lavoro come ha fatto Amadeus. Vorrei citare anche l mio grandissimo amico, il maestro Pinuccio Pirazzoli, con il quale abbiamo realizzato gli ultimi lavori discografici di Celentano e il film “Yuppi du”. 

Il 22 settembre 2024, a Pavia, al teatro di Fortunago, ci sarà una serata importantissima nella quale racconterà i suoi momenti condivisi con Celentano. Ci saranno tanti ospiti e sorprese, ma la serata è legata anche ad una giusta causa: la lotta contro il tumore. Può anticiparci qualcosa?

Purtroppo non posso anticiparvi nulla, ma sarà una bellissima serata. Ne parleremo dopo”.

Sulla sua collaborazione con tanti artisti, tra questi c’è Caterina Caselli. Ci può dire qualcosa?

Ti dico che “Nessuno mi può giudicare” è nata mentre stavo facendo la doccia. Avevo in mente il motivetto ma, dato che non scrivo la musica, sono uscito dalla doccia e sono andato da un amico che mi ha scritto un pezzettino di quel motivetto. Successivamente altre persone hanno continuato a scrivere il brano e poi con il mio amico Luciano Beretta abbiamo realizzato il testo”.


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