Mariella Nava: “Per tutti noi la musica è un dono. Essere consapevoli di chi ci ha preceduto è importante”

di Claudio Donato

Il conservatorio “Nicola Sala” di Benevento celebra la 30^ edizione della “Festa Europea della Musica”. Tre giorni di festa (21-22-23 giugno) nei quali si terranno una serie di eventi che vedranno oltre 400 musicisti, impegnati in 60 concerti dislocati in diverse location della città. Ben 200 ore di musica, nelle quali si spazierà dal classico al contemporaneo, passando per la canzone classica napoletana. Tra le varie attività c’è la masterclass di Mariella Nava, la quale sarà ospite speciale al concerto “Napoli la canzone, Parigi la chanson”.

Il concerto è curato dai docenti Stefania Del Prete, Marco Francini e Alfina Scorza, con la partecipazione degli allievi di canto pop rock del conservatorio. Sia la masterclass che il concerto si terranno al conservatorio “Nicola Sala”.

Naturalmente, per conoscere in maniera approfondita ogni particolare del programma, vi invitiamo a consultare i canali social del conservatorio.

Per l’occasione abbiamo raggiunto Mariella Nava. Ecco quanto affermato ai microfoni di Musicando Live:

Mariella Nava a Benevento per una masterclass d’ autore in occasione della “Festa Europea della Musica”. Tre giorni di full immersion musicale, ci parli di questa tua presenza nel Sannio?

È una bella giornata per chiunque ami la musica. Si tratta di un evento ci vede tutti uniti. Fare musica, incontrare il pubblico e parlare di questa materia infinita è bellissimo. Non ne conosciamo l’origine, ma la musica è nata, molto probabilmente, con la nostra vita. E’ bello essere qui per celebrare quello che è un dono per tutti noi, indipendentemente dal fatto che si faccia come lavoro”.

Ci sono tanti giovani che ascoltano musica. Vorrei un tuo pensiero sull’ importanza e la conoscenza dei grandi autori che ci hanno preceduto. È normale, poi, che ognuno porterà avanti il suo stile e le sue tendenze musicali.

Per chiunque voglia capire o analizzare qualcosa, la conoscenza è un processo naturale. E’ importante andare a fondo e avere una certa consapevolezza di quello che può essere il mondo della musica e dei principali esponenti che ci hanno preceduto. Non si può conoscere tutto perchè la musica è una materia molto vasta. Mi sono formata attraverso lo studio della musica. I vari maestri mi hanno aiutato anche dal punto di vista filosofico, perchè la musica è un intreccio di pensieri filosofici, letterari e matematici”.

Spesso si fanno paragoni, sicuramente irriverenti, tra la bella melodia e i testi del passato con la musica attuale. Cosa pensi dell’ attuale panorama musicale e dei suoi contenuti?

“Il tempo fa da setaccio e lascerà quello che di buono c’è anche oggi. Di buono, probabilmente, c’è poco, anche perchè tutti si sono omologati su un unico modello. Alla fine i giovani cambieranno direzione o coglieranno ciò che c’è di buono nel fulcro di questa corrente imperante. Quello che stiamo vivendo è un mondo nuovo, un movimento. Io faccio fatica ad viverlo perchè vengo da un altro tipo di studio e genere musicale, ma non è detto che non lasci le sue contaminazioni”.

Mariella, qual è l’ alchimia che scatta tra la tua sensibilità di autore e il pianoforte, tuo inseparabile compagno di viaggio?

“Il pianoforte, lo dico anche a mio marito, è il mio amante (ride ndr). E’ un intermezzo tra me e mio marito”.

Prossimi progetti?

E’ quasi pronto il mio nuovo lavoro di inediti, ma stiamo aspettando la giusta occasione per presentarlo anche perchè oggi non è semplice farsi spazio per promuovere prodotti nuovi. Recentemente, insieme a Matteo Montalto, un ragazzo che si è fatto notare sia in radio che in televisione, ma anche in teatro perchè incarna “il Serenante” all’interno del Rugantino di Garinei e Giovannini, ho pubblicato una canzone dedicata all’Italia e al suo valore culturale. Si intitola “Italia è il mio nome”. Poi seguo tante cose, mi piace dare spazio alle nuove voci, curarle e guidarle. Con Daniela Poggi, inoltre, sto portando in giro “Figlio, non sei più giglio”, che tratta la violenza di genere ed è un progetto che mi sta molto a cuore”.


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