Federica Bertoni tra sport, tv, progetti, l’ amore per gli animali e il doloroso ricordo di Mondonico

di Claudio Donato

Federica Bertoni, volto noto della conduzione televisiva, a partire da programmi culturali, sportivi e musicali, ci ha raccontato come nasce la sua passione per il mondo della televisione. In realtà, Federica è anche un produttrice di programmi e non ha mai abbandonato il suo amore per gli animali.

Federica, iniziamo questa nostra chiacchierata su come nasce questa tua passione per la televisione?

Con molto piacere Claudio. Considera che ho sempre voluto fare la veterinaria. Ho conseguito anche la laurea. Al liceo avevo un professore di lettere al quale piaceva molto il mio modo di scrivere e, più in generale, l’ approccio nei confronti della comunicazione. Mi chiese di creare dei testi per Telefriuli. In realtà, nella sua mente aveva un’ idea diversa e mi disse di portare personalmente questi testi in televisione. Quando arrivai lì mi ritrovai di fronte ad una telecamera e da quel momento fu amore a prima vista. Era tutto così naturale, senza nessun disagio, nonostante per me fosse la prima volta. Nacque una passione che non credevo di avere. Anche se è pur vero che da bambina sono sempre stata solare e molto comunicativa. Evidentemente si tratta di una qualità che avevo nel mio dna. La vera passione, poi, si è consacrata quando mi fu chiesto di realizzare delle serate dal vivo. Avevo 20 anni, ma parliamo degli anni Novanta, un periodo in cui non esisteva la tecnologia di oggi. Tutto andò benissimo. Mi piacciono le presentazioni dal vivo, senza filtri, spontanee e naturali”.

Ci racconti di questo tuo grande amore per il mondo animale?

Certo. Come ti dicevo è una passione che non ho mai abbandonato. Tra l’ altro anche la mia famiglia ci teneva molto. La passione per gli animali è parte di me e ho pensato di proporla anche nel mio nuovo format che sta andando abbastanza bene. Prossimamente lo vedremo su Nida Tv, un canale che è nato quest’anno ed è dedicato proprio agli animali. Sono molto contenta perchè si sta sviluppando un’importantissima rete di aiuti nei confronti degli animali. Questo format l’abbiamo chiamato “Salvami”. Vado in giro in tutti i canili che ci sono in Italia per mettere in evidenza le difficoltà nelle quali versano gli animali. Purtroppo viviamo in un mondo con poca etica”.

Chi sono i tuoi riferimenti per quanto concerne il mondo della conduzione televisiva?

Quando ero ragazzina il mio modello era Milly Carlucci. Per me ha rappresentato la perfezione della conduzione. Ovviamente sono cambiati i tempi e ne risente anche la conduzione televisiva. Oggi ci sono esigenze diverse, ma è tutto il sistema che è diverso. Ci sono tantissime professioniste che apprezzo molto. Una di queste è senza dubbio Maria De Filippi, che ha saputo creare tante cose. Dato che il mio lavoro è quello di produrre programmi televisivi, mi sento abbastanza affine ad una grande professionista come Maria. Non è soltanto una conduttrice ma una donna che crea. Per il mio modo di essere ho bisogno non soltanto di presentare ma soprattutto di creare”.

Nel mondo lavorativo i no non mancano mai. La carriera, in ogni caso, comporta delle rinunce. Quali sono state le tue?

Certo. Claudio, per fare il mio lavoro è quasi impossibile vivere in una città che non sia Roma o Milano. Quindi, a 24 anni mi sono trasferita a Milano. Sono molto legata alla mia famiglia e questo è stato il primo sacrificio. Senza entrare nello specifico, aggiungo che nel mondo dello spettacolo bisogna adeguarsi a tante cose”.

Sei la creatrice di un talk show in onda su Sportitalia, intitolato”Solo chi c’ha Fede” che, se non ricordo male, è giunto alla quarta edizione. Hai incontrato i più grandi campioni mondiali ed olimpionici italiani. Tra gli ospiti del tuo programma sono particolarmente legato a mister Emiliano Mondonico. Purtroppo, ho avuto modo di apprezzarne le sue doti umane poco poco prima della sua scomparsa. Mi piacerebbe avere un tuo ricordo del mister?

Sei preparatissimo, il programma è giunto alla quarta edizione. Quest’anno abbiamo degli eventi importantissimi a cominciare dalle imminenti Olimpiadi di Parigi. Poi ci sono gli Europei di calcio che stiamo vivendo proprio in questi giorni. Su Mondonico tocchi un tasto particolare. Ci vorrebbe un’intervista speciale (che realizzeremo ndr). Quando iniziammo il programma, nel 2016, lui fu il primo ospite. Ci parlò anche della lotta contro la sua malattia. Era una persona straordinaria, di grande etica e valori profondi. Un personaggio raro, sempre con il sorriso. Eccezionale era anche il suo modo di raccontare la storia del calcio e le sue imprese con il Torino. Per me è un tasto dolente perchè due anni dopo lo invitammo di nuovo in trasmissione, ma venne a mancare proprio in quel periodo. La sua scomparsa fu tremenda per tutta la redazione televisiva. Mondonico era un riferimento umano importante”.

Hobby?

Ho la fortuna di fare della mia passione il mio lavoro. Da due anni ho ripreso anche il progetto legato agli animali. Quando ho del tempo libero lo trascorro nei canili. Se riesco fornire un aiuto sono ancora più contenta. Mi reputo una persona semplice. Quando posso vado a trovare gli amici o trascorro qualche giorno al mare”.

Come definiresti il tuo rapporto con la musica e quali sono i tuoi artisti preferiti?

La mia vita è una colonna sonora. Durante i miei spostamenti in auto, a casa, ma un po’ ovunque, ascolto musica. Vasco Rossi resta sempre nel mio cuore. Spazio su diversi generi. Dipende un po’ dai momenti: da Bocelli a Ennio Morricone, mi piace la bella musica. Amo molto la musica inglese degli anni ‘80, ma non quella commerciale”.

Una cosa che non tolleri e qualcosa che ti emoziona?

Non tollero la presa in giro e la falsità. Sia nel lavoro che nella vita. Mi accontento anche di una brutta verità. La cosa che mi emoziona di più è la gentilezza, una qualità che ormai è diventata rarissima. Non è scontato incontrare una persona cortese o ricevere un grazie”.

Cosa vorresti ancora realizzare?

Ci sto lavorando. Sto cercando un casale per poter offrire degli stalli agli animali”.

Hai avuto anche un ruolo nel mondo del cinema. Ce ne parli?

Certo, si intitolava “Si muore tutti democristiani”. E’ stata un’esperienza molto carina, girata a Milano. Io interpretavo la tipica ‘sciura milanese’. C’era anche il mitico Germano Lanzoni con il quale siamo rimasti in ottimi rapporti”.


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